Scarti dei tessuti diventano brevetto per il packaging con il team dell'Università di Perugia

L’azienda ternana Cardinalini conquista il primo posto al concorso nazionale Mimprendo Italia che ha dato spazio ai migliori progetti realizzati dalle aziende con la collaborazione di studenti universitari.  Due le aziende umbre tra i primi tre classificati del premio Mimprendo, il concorso nazionale, promosso dai Giovani Imprenditori di Confindustria, che mette in comunicazione il mondo delle imprese con quello dell’università. Il concorso, alla sua terza edizione, fornisce l’opportunità a laureandi, laureati e dottorandi di mettersi alla prova sviluppando progetti insieme alle imprese.
A partecipare per l’Umbria sono stati i progetti di due aziende: Cardinalini & C. spa, azienda tessile di Montecastrilli, che si è classificata al primo posto, e Tardioli Alfredo srl di Foligno specializzata nella lavorazione, trattamento e commercializzazione di metalli ferrosi e non ferrosi.

Complessivamente sono stati 33 i progetti presentati da altrettante imprese italiane, otto quelli ammessi alla fase finale. I progetti sono stati successivamente pubblicizzati su una piattaforma informatica in modo che studenti universitari potessero selezionare un progetto e candidarsi per svilupparlo. All’imprenditore è toccato poi il compito di selezionare i migliori candidati per comporre la squadra capace di portare a termine, entro sei mesi, il progetto.

Primo classificato il progetto sviluppato da Cardinalini & C. spa, che ha coinvolto tre studenti (Giulia Bianchini, Martina Dominici e Maurizio Puzzonia provenienti dalle facoltà di Economia e Giurisprudenza) per riutilizzare, in chiave innovativa, gli scarti tessili. Partendo da questa necessità il team ha elaborato un progetto per inserirsi nel mondo del packaging con un design completamente nuovo.

Gli scarti di tessuti pregiati, infatti, sono stati utilizzati per un nuovo involucro per le calzature: un cofanetto a forma di scarpe, rivestito in tessuto capace di mettere in risalto i dettagli delle calzature ivi contenute. L’esaltazione dei dettagli è stata possibile grazie ad una scannerizzazione della calzatura, servita a sua volta per la realizzazione del cofanetto tramite stampante 3D in collaborazione con la start up innovativa ternana Green Tales.

L’originale design del packaging, ha permesso al team di ottenere un brevetto europeo.

“Sono molto orgoglioso di questo risultato – ha sottolineato Marco Cardinalini, product manager – perché premia l’impegno e la passione di questi ragazzi. È stato emozionante vedere come dall’idea sono arrivati al primo prototipo. Da questa esperienza abbiamo compreso ancor più che le imprese hanno oggi l’obbligo ad aprirsi, in particolare al mondo universitario, per trovare energie e competenze nuove che possano generare innovazione”.

Orzo, invece, è il nome del progetto sviluppato dai due studenti Sergio Maria Sementini, e Damiano Carissimi laureandi rispettivamente in Ingegneria Ambientale ed Economia, selezionati da Tardioli Alfredo srl. Il Progetto O.R.Z.O., Obiettivo Rifiuti Zero per l’Ottimizzazione economica ed ambientale nasce dalla volontà di ottimizzare il ciclo produttivo legato alla lavorazione del materiale proveniente dalla raccolta dei rifiuti urbana. La soluzione presentata dal team rappresenta un’innovazione di processo e di prodotto ed è costituita dall’implementazione di un nuovo impianto industriale che consente di trasformare gli attuali oneri di smaltimento in vere opportunità di business. Al termine del processo di trasformazione rimane un residuo inerte secco, privo di inquinanti, un gas di sintesi e un olio di pirolisi, tutti riutilizzabili nella filiera per produrre energia elettrica.

L’impianto così progettato valorizza l’intero materiale di scarto, creando un beneficio in termini economici ed ambientali per l’azienda.

“È stata una grande opportunità – ha raccontato Cinzia Tardioli, socio dell’azienda – ed un grande privilegio collaborare con un team di ragazzi proveniente dal mondo universitario che, con forte motivazione e dedizione, ha contribuito operosamente e con innovatività alla risoluzione di un’importante problematica per la nostra azienda. Abbiamo ottenuto un rilevante riconoscimento che ci onora e ci incoraggia a creare sempre nuove opportunità di sviluppo e contatto con il mondo universitario. Onestamente posso dire che è stata una crescita reciproca e che il mondo imprenditoriale deve continuare ad investire in progetti universitari che assicurano il progresso e lo sviluppo di entrambe le categorie”.

Ad un team di studenti calabresi è andata la menzione speciale per la qualità della proposta e del lavoro interdisciplinare, con il progetto “upCycling PVC – riciclo della plastica dei rottami dei cavi elettrici per prodotti altri” della R.ED.EL.
Impresa reggina nata nel 1981, impegnata nella realizzazione e manutenzione di grandi impianti elettrici, ha avviato già da diversi anni una politica ambientale green, con una particolare attenzione al settore del recupero e riciclo degli scarti delle lavorazioni. Il progetto presentato a “Mimprendo Italia” è lo starting del progetto di recupero e riciclo delle plastiche PVC dei rottami dei cavi elettrici finalizzato alla realizzazione di prodotti applicati in altri settori. A Padova è stata presentata la realizzazione di un componente di pavimentazione, realizzato con lo stampaggio del compound diventato materia prima-seconda. L’azienda ha potuto presentare, inoltre, anche le diverse ibridazioni in altri settori, non edilizi, oltre che le fasi successive della ricerca e sviluppo.


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